Natura tragica --


Una parola di Fede, in questo momento di gran dolore per tanti fratelli colpiti dalla tragedia, permettetemi di dire una piccola, umile parola di Fede.

Dio è Grande e Misericordioso nella sua infinita giustizia. Egli ama tutte le sue creature come solo lo può un padre generatore di vita: soffre e piange con i suoi figli nei momenti di grande dolore e non li abbandona mai, li sorregge e li aiuta facendo sentire loro tutta la forza del Suo amore.

Non sempre i figli ascoltano la voce del Padre; non sempre sono disponibili ai Suoi consigli.

Se Dio nella sua onnipotenza potesse fermare la terra che trema, il fiume che straripa, il tornado che tutto distrugge, il vento che soffia, il nubifragio che allaga, farebbe una cosa ingiusta: limiterebbe la libertà della sua creatura Terra.

Egli ha dotato l’uomo di libero arbitrio perché fosse responsabile di se stesso, dei suoi pensieri e delle sue azioni, e ha dotato la Natura di regole vitali tali che solo un processo chimico o fisico, esistente nella Natura stessa, possono stravolgerle.

“ L’uomo è nato per soffrire “ veniva spesso ripetuto, un tempo, ma non è vero: l’uomo è nato per vivere, per godere di ciò che lo circonda, per amare ed essere riamato, per dispensare gioia a chi gli sta vicino, per sorreggere i suoi simili ed esserne sorretto in una società da lui stesso regolamentata nel migliore dei modi.

La Terra fa quello che deve, le calamità naturali dovrebbero essere la conseguenza di una sua vita che segue un preciso corso, invece l’uomo interviene alterandone gli equilibri facendo di questo nostro haitat un campo minato.

Non accaniamoci con il nostro dolore contro Dio perché non è intervenuto a compiere i “miracoli” fermando le furie della Natura, accaniamoci contro i nostri simili che da sempre usano intelligenza e ingegno a scapito dell’umanità stessa. L’uomo è dotato di raziocinio per capire e compiere il bene, invece…

Al fratello che ha perso le persone più care, vittime delle calamità, posso dire poche parole perché so che è grande il suo dolore e la sua disperazione non è facilmente alleviabile.  L’essere umano ha un destino ben preciso: riunirsi a Dio nella grand'unità spirituale che in una dimensione d'amore e d’intelligenza, perpetua la vita in eterno. A Lui dobbiamo tutti ricongiungerci, chi ci ha preceduto, ci aspetta.

Abbandoniamo dietro di noi le meschinità e le brutture, in nome di Dio e col suo aiuto, asciughiamoci le lacrime e riprendiamo il cammino onestamente per poterci riunire ai nostri cari nella Luce Divina: essi ci vedono e ci sorreggono in una intercomunicabilità spirituale che è l’eterna vita.

A chi ha perso la casa e le cose auguro di ritrovare tutta la forza necessaria per cominciare a ricostruire ciò che ha perduto perché la vita è azione e vivere è inevitabile. Non aspettatevi nulla che vi provenga dall’esterno, ma cercate dentro a voi stessi la speranza che il futuro vi possa ancora appartenere. Siate pronti a dare, ma non sperate di poter ricevere perché l’uomo è sempre solo con i suoi affanni e le sue tribolazioni. Rimboccatevi le maniche per voi e per chi da voi si aspetta un sostegno e una guida: tutti siamo indispensabili a chi ci sta vicino, però ognuno è necessario a se stesso.

Nella Nazione viene proclamato lo stato di calamità, ma a coloro che reggono le sorti  di questa nostra povera Italia tanto amata, ma tanto male organizzata, ai parlamentari tutti, di governo e delle opposizione, auguro di ritrovare le chiavi della loro coscienza sociale perché operino per il bene di questa nostra povera comunità che non aspetta altro che un buon governo.

In nome di quel Dio Grande e Misericordioso che è supremo Giudice di tutto e di tutti, imploro gli uomini politici di aprire le loro coscienze e avere il coraggio civile di  lasciare ad altri il compito che si sono assunti, se non si sentono in grado di fare ciò che è umanamente possibile per il bene di tutta una nazione generosa, se pur difficile,  quale è questa nostra Italia.

 

Nada Reale