d La coppia
Uomo e donna: l’uno completa l’altra in una sinergia vitale assoluta e necessaria anche alla continuazione della specie “umana”.
Sono due persone ben distinte con proprie idee, pensieri, personalità, e agiscono sotto la spinta del proprio temperamento, ma solo quando riescono a dare un senso comune alle loro azioni, si può parlare di vera unione. Agiscono, in altre parole, congiuntamente per dare un fine alla loro esistenza che diventa “vivere l’uno per l’altro”.
Ciò non significa vivere in un ristretto e piccolo egoistico mondo: è da intendersi come assecondamento per raggiungere insieme le mete dell’esistenziale filosofia di vita.
In questo modo la coppia accomuna gli intenti, si integra e, tenendosi per mano, cammina lungo il sentiero che s’inerpica verso la meta presentando delle incognite ad ogni svolta, ed è un sentiero tutto a tornanti.
L’uno e l’altra, quindi, donati alla vita insieme, assoggettati alle leggi della società a cui appartengono, impegnati a migliorare se stessi e chi sta loro vicino.
Spesso le unioni non sono felici.
I due esseri che pur essendosi vicendevolmente scelti, si rendono conto di avere sbagliato, di essere estranei l’uno all’altra anche se in alcuni momenti pare li unisca una forte attrazione fisica. Questa estraneità è un grande impedimento alla realizzazione della vita in comune.
Nel Vangelo, secondo San Marco (19.4 ), si legge che Gesù disse:
”…il Creatore da principio li fece maschio e femmina. Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e s’unirà alla sua donna e i due saranno una carne sola… L’uomo, dunque, non divida quello che Dio ha congiunto”
Egli elevò a “Sacramento indissolubile” il matrimonio fra un uomo e una donna. Tuttora celebrato in Suo Nome a suggellare l’unione di due sposi che hanno basato il loro amore sulla lealtà dei sentimenti, la consapevolezza dei reciproci doveri e la sincera comunione d’intenti nell’ottica di una visione religiosa della vita.
I giovani scambiano con troppa leggerezza l’attrazione sessuale con il vero amore. Purtroppo non sanno guardare nel profondo del loro cuore, spesso non sanno cogliere la vera occasione d’incontro che sovente avviene per intercessione della Divina Provvidenza.
Eppure, la libertà conquistata in questi ultimi decenni li dovrebbe rendere obiettivi e sicuri. E’ fortunatamente lontano il tempo in cui la donna era assolutamente destinata solo al matrimonio: a questo educata per passare dalla chiusura della sua famiglia di origine a quella impostale dalla nuova. Lo spirito di cieco sacrificio, il tacere sempre, il sottomettersi alla volontà altrui, sono atteggiamenti superati in larga misura e da moltissimo tempo, però, è necessario sapersi donare, sia uomo che donna, con sacrificio alla vita coniugale.
Non si può volere tutto e ottenerlo gratuitamente, il donare è di per sé un sacrificio e il donare se stessi ad un altro è un sacrificio ripagato solo quando in una coppia sussiste un rapporto di reciproco amore che sublima la dedizione e dà la forza di superare i contrasti.
L’amore è il nucleo attorno al quale si compone tutta la vita umana. Come si fa a riconoscere il giusto partner? Come si può non confondere l’attrazione fisica con un sentimento profondo quando la prima spinge prepotentemente verso quell’essere che ti sembra tanto caro e desiderabile?
Semplicemente, io credo, educando la gioventù all’interpretazione dei valori umani, morali e religiosi dell’esistenza, al dominio delle proprie intemperanze per il rispetto dovuto a quella scintilla vitale che è subito pronta ad accendersi nell’accoppiamento anche momentaneo fra un uomo e una donna.
Troppa letteratura sta diffondendo il dubbio su tutto il valore spirituale della vita umana, e pensare che la negazione della spiritualità porta a percorrere binari materialistici e utilitaristici drammaticamente insoddisfacenti.
Troppe concessioni gratuite sono fatte in nome di una liberalizzazione dei costumi che altro non è che schiavitù al vizio e all’egoismo.
Occorre assolutamente imporsi dei valori fondamentali su cui costruire la vita di ognuno, affinché l’amore sia il nutrimento di una società fertile di fiori e frutti sani. E’ una facile metafora, è vero, però è utile ricordare che la verità è sempre più semplice di quanto possa apparire; la sua ricerca conduce spesso lontano, in inafferrabili teorie, mentre, frequentemente, è vicinissima: è nelle piccole cose e nelle semplici definizioni.
L’uomo e la donna, insieme sono il principio della vita umana e sociale.
Nada Reale
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