b Il bene e il male
L’uomo agisce: ama, odia, crede, produce, spera, fallisce, ecc.
L’attività degli animali in genere, è sempre solo fine alla sopravvivenza e non è mai frutto di una libera scelta, quindi non ha merito né demerito.
Per l’uomo, il bene e il male sono una realtà tangibile: sono due facce alternative di una tribolazione dovuta ai problemi esistenziali. Essi sono la grande incognita che assilla ognuno in ogni momento della propria vita e non è possibile essere neutri: anche l’apparente neutralità nasconde un bene o un male. Non esiste per l’uomo la possibilità d’essere una “scheda bianca”, egli non può demandare ad altri le proprie responsabilità; se lo facesse sarebbe solo un ipocrita.
Tutto questo è ancora frutto del “libero arbitrio”.
Immaginiamo un bimbo appena nato alla vita, egli racchiude in una mano tutto il bene e nell’altra tutto il male: potrà disporne a suo piacimento.
Guardiamo uno dei suoi piccoli palmi, contiene il “bene” e lo sgomento ci assale: che volto ha il bene?
Forse è più facile identificare il “male” e, aprendo il secondo piccolo palmo, si vede tutto lì.
Il primo ad apparire è l’egoismo: questi è il ritenere di principale importanza il proprio appagamento e ciò è male, egli è egocentrico, ritiene se stesso il centro dell’universo: tutti al suo servizio. Potrebbe anche sembrare un bene quando l’egoista si atteggia ad altruista procurandosi un piacere nel donare.
Togliamo da quella piccola mano, ad uno, ad uno, i ben noti difetti insiti nella natura umana. Analizzandoli, è difficile definire di ciascuno i contorni del bene e del male.
Bisogna dedurre, allora, che tutto può essere bene, anche il male, e viceversa? No, essi sono ben distinti, sono l'uno il contrario dell'altro, ma è difficile tracciarne la precisa fisionomia a causa della parte umana che ne sfuoca i contorni.
Non è possibile neppure ricorrere, per la distinzione, all’universalità dei principi perché l’azione umana è relativa al singolo individuo calato nel suo tempo, nel suo luogo e nella sua realtà.
L’uomo deve riuscire ad armonizzarsi nella morale che regola la società in cui vive e la Religione che professa. L’universalità del bene è solo in Dio e, per quanto abbiano cercato di definirne la personalità, nessuno dei molti n’è stato capace. A Lui sono state attribuite: la Misericordia, la Bontà, l’Onnipresenza, l’Onniscienza, tutto al “perfetto”.
Non sempre però, la perfetta bontà umana produce un bene. In alcuni momenti anche un padre buono deve imporre castighi, e diventare cattivo agli occhi del figlio per la sua educazione alla vita. Ecco che la finalità di un’azione apparentemente cattiva come il castigo, è buona, quindi, è “buono” ciò che produce del bene ed è “cattivo” ciò che produce del male.
L’uomo rimane il punto di partenza d’ogni azione che si ritorce ancora su di lui nel prodotto scaturito: il bene e il male, ripetiamolo, sono solo relativi al genere umano e non agli altri esseri del Creato.
Il riconoscere nell’uomo, il Figlio di Dio c’impone di non uccidere: SPEGNERE VOLUTAMENTE UNA VITA UMANA E’ IL MALE IN ASSOLUTO.
Dio diede a Mosè le Tavole della Legge: dieci semplici regole di comportamento che hanno del miracoloso per la loro universalità ed attualità di significato morale e sociale.
Forse non è superfluo qui ricordarle:
1) Non avrai altro Dio fuori di me
2) Non nominare il nome di Dio invano
3) Ricordati di santificare le feste
4) Onora il padre e la madre
5) Non ammazzare
6) Non fornicare
7) Non rubare
8) Non dire falsa testimonianza
9) Non desiderare la donna d’altri
10) Non desiderare la roba d’altri
Uno degli argomenti più discussi, perché rappresentano seri motivi di contrasto, è il sesso. Che cosa è bene e che cosa è male nella sessualità umana?
L’accoppiamento fra maschio e femmina degli animali, procura ad entrambi piacere e ciò è bene perché stimola l’atto della procreazione assicurando la continuità della specie.
Così è per l’uomo e per la donna che sono coscientemente soggiogati dallo stimolo naturale del piacere sessuale ( a questo possono sottrarsi solo a costo di un cosciente sacrificio).
Oggi l’umanità sovrappopola la Terra ed è necessario limitare le nascite senza togliere alla coppia il piacere di quelle sensazioni che sono spontanee e che è bene assecondare. Nell’unione dei due esseri che si accoppiano, la scintilla di vita che dovrebbe conseguentemente accendersi per quel miracolo che è la procreazione, bisogna che non si accenda, ma rimane l’atto che, nel procurare un immenso piacere ad entrambi, è sfogo indiscusso di un rapporto d’amore che genera amore.
Sesso ed erotismo sono indispensabili all’essere umano che vi ritrova se stesso e, attraverso questi istinti, manifesta tutta una sfera di passionalità che è sua prerogativa e che è bene assecondare quando esprime la grandezza di un amore, la sincerità di un sentimento e la vocazione di una natura fedele.
Nada Reale