A Laura
A mia figlia Laura
e a tutte le donne senza età
SE SAI
Come rugiada fresca e scintillante ai primi raggi del sole, è la felicità di sapere di esistere.
Come un mazzo di fiori che profuma di primavera, è l’inebriante gioia di conoscere se stessi.
Come ruscello saltellante di roccia in roccia con mille cascatelle d’acqua pura, è il canto di una vita vissuta nell’amore.
La donazione di te a chi ti sta vicino, è quanto più ti puoi aspettare dalla vita. Non c’è altro che questo per sacrificarti a dare pur sapendo che poco riceverai, forse niente, ma non importa: se tu sei sicura di te stessa, se tu sai che vivere è essenziale, se tu conosci ciò che possiedi, allora sarai già gratificata.
Se sai guardarti attorno vedendo ciò che c’è di spettacolare in un’ombra che taglia la luce, in un riflesso che fende l’ombra, in ciò che crea armonia e dissonanza fra volumi e spazi vuoti, allora,
solo allora potrai dire di non esser cieca.
Se tu sai ascoltare il suono del silenzio, il canto dell’aria ferma, il vibrare del vuoto, allora potrai dire di non essere sorda.
Se sai tacere più che parlare, se sai soppesare bene ciò che dici, se, dopo aver ben riflettuto
sai pronunciare parole appropriate al momento giusto, allora potrai dire di non essere muta.
Se sai godere delle vibrazioni profonde della tua anima, se sai capire che Dio ti è padre e l’universo è il ventre della madre, allora, solo allora, potrai dire di non essere mai sola.
VIVERE
Se non sai ascoltare e non sai vedere, non sai vivere.
Vivere è vedere il bello oltre il brutto, il bene oltre il male.
Vivere è ascoltare i suoni al di là del silenzio e il silenzio oltre i suoni assordanti della quotidianità.
Vedere e ascoltare l’infinito è il segreto del vero vivere ed è una capacità di pochi.
L’infinito è il tutto che ti circonda; è l’universo di cui fai parte; è la realtà dell’oggi che si perpetua di uomo in uomo, giorno dopo giorno, in un oggi che non ha mai fine. I problemi di oggi sono quelli di sempre. I problemi di un singolo uomo sono quelli dell’intera umanità. Ognuno, è vero, vive la propria realtà in modo individuale ed unico, ma l’essenza problematica della vita è una e resta tale pur nel mutare dei tempi e dei costumi dell’uomo che, penosamente, traccia la sua reale esistenza su di un meschino terreno accidentato e polveroso.
Non stare a guardare la tua impronta lasciata sul sentiero, ma alza gli occhi e guarda gli spazi azzurri che si aprono sopra di te: sono l’infinito e tu in questo spazio ci sei come realtà pulsante. Ne fai parte integrante come la foglia dell’albero lì accanto, come il granello si sabbia che ti è rimasto appiccicato al ginocchio quando ti sei inginocchiata per pregare.
Tu sei l’infinito e l’infinito inizia da te . Tutti assieme siamo la forza vitale che si muove in un tempo e in uno spazio senza fine.
Tu non sei che una parte del tutto. Tu, singola, non esisti che per te stessa: tu sei l’umanità intera, quella passata e quella futura: tu sei il perpetuarsi della vita e, quindi, l’eterno esistere. Il testimone della corsa a staffetta l’hai ricevuto da chi ti ha preceduta e lo lascerai a chi ti seguirà.
La vita è eterna perché una è la grande forza motrice dell’universo: Dio
IL TEMPO REALE
Niente e nessuno può fermare il tempo, la motivazione umana e la progressione del giorno alla notte. Il trascorrere della vita è in te tuo malgrado. Vorresti a volte trattenere il tempo, fermare un raggio di sole che illumina un momento felice, ma non puoi, purtroppo…
Tutto muta: la notte con le sue tenebre succede al giorno sopra un mondo che non può fare altro che accettare ciò che accade. Noi siamo spessissime volte impotenti: attorno a noi, in noi, per noi o contro di noi accadono tante cose che ci costringono ad azioni più o meno prorompenti e sempre imprevedibili.
Conoscere il futuro, sapere a priori ciò che accadrà, è impossibile perché noi stessi compiamo un attimo dopo l’altro scelte dettate appunto dalle più impensabili motivazioni. E’ un succedersi di azioni che sono causa e conseguenza al tempo stesso delle cosiddette fatalità e causalità degli eventi. Questi fanno di ogni vita umana un’avventura sorprendentemente unica ed irripetibile.
Nessuno vive per la seconda volta uno stesso momento. Nessuna possibilità c’è che un fatto, pur accadendo contemporaneamente a più persone, abbia le medesime conseguenze. Così come tutte le volte che fai un esame introspettivo ti accorgi delle diversità da chi ti è vicino. Esistono alcune affinità e somiglianze, ma unica è la personalità di ognuno. Nessuno è come un altro, per questo tutti sono eccezionali, ogni vita è una singola successione di esperienze, ogni persona è una preziosa componente della comunità in cui vive
Ogni essere è partecipe in uguale modo all’unità spirituale che aleggia sopra tutto e che approda nell’Unità del Tutto.
UNA MONETA DA SPENDERE
Non c’è bisogno di cercare grandi idee estranee all’uomo per definirne il concetto di vita umana, bensì basta prendere una persona, una sola, una qualunque e analizzare questo campione.
Se si guarda ciò che rappresenta per chi le sta vicino si mette a nudo una realtà poliedrica, ma concentrica: affetti, dipendenze, interessi, invidia, gelosia, amore, odio, indifferenza, insomma, l’intero campionario dei sentimenti umani le sono riservati.
Per se stessa, invece, è un punto fermo, una base di partenza, un “essere” per “divenire”. In tutto il cammino della sua vita, anche nell’età matura e nella vecchiaia più avanzata, è sempre protesa verso un qualche cosa che dovrà compiersi e che la spinge ad agire.
La Persona è una unità essenziale per se stessa e rappresenta un mondo in evoluzione.
Il suo agire è a volte smisurato, spesso convulso, frequentemente persino anacronistico. Per questo la vita ha un senso preciso: E’ UNA MONETA DA SPENDERE.
Da spendere con parsimonia? Da spendere con liberalità? Qual è il modo migliore per vivere il tempo reale che ci è concesso? Come si può giudicare con obbiettività la nostra vita?
Misteriose forze ci nascondono il nostro io; giudichiamo noi stessi come vorremmo essere, non come siamo. Qui sta il punto: la realtà umana è un mistero. La vita stessa è un avanzare nel buio che s’illumina passo dopo passo, ora dopo ora, giorno dopo giorno, azioni dopo azioni consequenziali e a volte anche illogiche se pur causate direttamente da un’azione, da una parola non detta o detta di sovrappeso, da una scelta condizionata spesso anche dallo stato fisico del momento.
Il buon dipanarsi della propria vita dipende essenzialmente dal conoscere se stessi, i propri difetti, le proprie virtù, le proprie capacità e i propri limiti.
Niente è eccessivo per chi sa fin dove le sue forze la possono portare.
Per spendere bene la vita occorre sapere quante monete contiene la nostra borsa. E’ facile? Direi proprio di no, credo che questo sia il conto più difficile da farsi.
Conoscere se stessi è molto difficile occorre provarci e preparare la mente a ricercare nel proprio io, a ricevere gli stimoli in apparenza insignificanti, a dare con più consapevolezza, forse riusciremo a spendere la nostra “borsa di denari” con lucidità e chiarezza.
L ‘ I N C E R T E Z Z A
Tu sei come un piccolo legno di sandalo in balìa di un mare in tempesta.
Tu sei come una foglia che turbina nel vento
Tu sei come un granello di sabbia sollevato dall’onda e portato lontano.. Tu sei come un uccellino travolto dall’uragano..
Il tuo cuore trabocca d’amore, ma è attanagliato dalla paura dell’ignoto, di ciò che potrà essere o non essere, di ciò che potrà accadere nel tuo futuro remoto o immediato, dall’imbarazzo di compiere una scelta.
L’incertezza può essere un abituale vestito che raramente si toglie per una stasi di pace, ma poi lo si indossa ancora ornato di dubbi, di ansie e di attese.
L’incertezza può divenire una compagna inseparabile: di questa si nutre la volontà di agire, ma attenta, si può anche rimanerne soffocati. Che non sia mai così per te. Che tu sappia dosare le tue incertezze, accettarle e mai drammatizzare il momento che stai vivendo.
Togliere incertezze alla vita quotidiana è impossibile, che le tue incertezze allora siano sempre poche e accettabili.
LA PACE INTERIORE
La pace del proprio spirito non sta nel non avere tribolazioni: la pace è la capacità di mantenersi al di sopra dei condizionamenti. E’ come se tu vivessi in uno stato di beata consapevolezza che ti permette di tuffarti negli affanni senza esserne travolta.
E’ come se ti trovassi in una piscina d’acqua sporca avendo la certezza che a poche bracciate c’è il bordo pulito e accogliente, la permanenza in quell’acqua sarà breve quindi non drammatica
In questo sta tutta la forza della fede in Dio. Questa non ti toglierà le difficoltà dalla strada da percorrere, ma ti sosterrà nel superamento delle negatività della vita.
Non devi mai avere incertezze e dubbi, devi essere libera di spirito, sganciata dalle sovrastrutture sociali che condizionano la volontà.
Niente è più grande di una vita vissuta nella consapevolezza della propria personale serenità.
. Non sentirti mai succube di altri, accondiscendente sì, anche spesso se ciò può procurare piacere, ma mai succube. La vita umana è una preziosa parentesi di esperienze uniche, per questo è necessario che ognuno le porti a compimento nella certezza di aver percorso la strada con i propri mezzi e le proprie capacità.
Si è sempre detto che la strada della vita è un sentiero impervio, ma quanto maggiormente difficoltoso lo è se lo si affronta con riluttanza, con astio e privi del sostegno di un ideale, di un progetto da realizzare, di una certezza di Fede.
LA VERITA'
La verità ha sempre tante facce, ognuno sa vedere quella che più gli si addice. Il saper distinguere le molteplici sfaccettature di cui si compone la verità ti conferirebbe il privilegio dell’obiettività, e questo è il primo passo verso la consapevolezza e il senso del reale.
Accanto ad ognuno di noi c’è un Angelo Custode. Sì, proprio quello di cui ti raccontavo quando eri bambina, quello raffigurato con un lungo abito color del cielo e le grandi ali piumate…ricordi?
Questa presenza protettiva ( che a me piace continuare ad immaginare così) esiste, non ti ferma nelle azioni ( per via del libero arbitrio di cui siamo dotati ), non ti allontana materialmente i pericoli e i guai, ma ti suggerisce come agire bene e come evitare il male per mezzo di impulsi e pensieri che ti si affacciano alla mente sorprendendoti.
Puoi dire di non averlo mai sentito? Fidando in questa presenza bisogna imparare ad ascoltare noi stessi.
La vita frenetica che tutti viviamo ci porta a disperderci; difficilmente si medita; si ha poco tempo per leggere e pochissimo per parlare anche con gli amici. Nelle città si agisce velocemente senza concederci pause salutari.
Ritrovare le voci profonde della nostra anima può darci la capacità di affrontare la vita con le sue verità e ci aiuta nelle avversità per la sensazione meravigliosa di sentirci padrone del nostro destino con serenità di spirito.
LA FORZA
Si legge che la gioventù è in crisi esistenziale perché non riesce a capire ciò che sta accadendo attorno a sé: valori che mutano, credenze superate, princìpi che mancano. Ci sono sempre nuovi miti al consumismo e nuovi temi ai discorsi, maggiormente egoistici e vuoti di significato morale, che esprimono desideri sempre più utopici e volti ad ottenere tutto con facilità e, spesso purtroppo, non disdegnando l’uso della violenza.
Le aspettative non realizzate, la debolezza nell’affrontare la realtà non sempre facile della vita quotidiana, spingono i giovani a rifugiarsi nelle maglie dell’effimero. Un crescente numero di loro, purtroppo, trova rifugio nelle droghe leggere e pesanti, da sballo o da estasi e nel disfacimento fisico distruggono la loro anima.
Che dire inoltre dell’AIDS la peste del duemila?
In mezzo a tutto questo la Fede religiosa ci appare come un punto fermo, un punto di riferimento più che mai valido: analizziamola.
L’umanità si divide in chi “con” e chi “senza” Fede religiosa in un contrasto di idee che pone gli uni in antitesi agli altri. All’interno dei due gruppi ci sono poi sottogruppi con divergenze di pensiero. C’è chi ha Fede, senza praticare la propria religione. . Chi partecipa ai riti senza fiducia alcuna nei rituanti. Chi è contro e chi è a favore del capo religioso, e via dicendo.
C’è chi è senza Fede religiosa, ma con una sorta di credenza in qualche cosa che, forse al di là della materia regola le cose del mondo e chi assolutamente crede solo a ciò che è tangibile e concreto, come, ad esempio, che solo la natura sia matrice di ciò che è vivente. C’è anche chi crede che la Terra sia stata colonizzata, nella notte dei tempi, da esseri provenienti da altro pianeta,
Nel mezzo dei “con” e dei “senza” c’è anche chi il problema non se lo pone. Eppure è intrinseca nell’uomo l’essenza della spiritualità.
E’ come se ognuno sentisse la presenza innegabile di questo qualche cosa che è sempre presente: è lo spirito di esistenza, è la tangibile essenza dell' ”essere”, è l’"io".
Alcuni la chiamano intelligenza.
Intelligenza è capacità di capire, ricordare, collegare ed estrinsecare il prodotto del pensato. Questa à solo una funzione del meccanismo fisico della massa cerebrale? Esiste quella parte dell”io chiamata “anima”? Esiste questa dimensione spirituale tanto discussa?
Nessuno ha prove precise per dire: “ Si, è così, siatene certi perché questi esperimenti galileiani lo confermano.”
Eppure c’è chi crede all’anima e alla sua immortalità come componente integrale per l’uomo tanto da esserne vivificato. E’ questa una certezza che dà gioia e serenità: chi la possiede ha una visione della vita più serena di chi n’è privo.
Credere in Dio è possedere la consapevolezza d’essere parte di una comunità spirituale che, prevaricando razze, tempo e religioni, fonde l’umanità in un unico nucleo universale.
Al di sopra della materia, l’anima è unita in un’essenza di spiritualità in un rapporto intercomunicabile fra chi, dal mondo dello spirito sorregge e aiuta chi è ancora tribolato nella materialità. Un “noi e un “loro” senza limiti in una presenza eterna di luce, di sicurezza e d’amore.
Nella vita di noi abitanti della Terra, dove tutto à mutevole, le certezze sono i punti fermi che danno un significato al nostro vivere. Noi siamo tanti funamboli che, sopra al precipizio, procediamo attenti a non sbilanciarci. C’è chi, si serve dell’ausilio di una lunga apposita asta: la tiene ben salda fra le mani per correggere l’equilibrio del corpo. Quest’asta, a cui ci si aggrappa con tanta speranza e fiducia, è la Fede Religiosa matrice di certezze.
Chi non possiede l’asta è sola a brancolare in un equilibrio precario di cui sente tutta la drammaticità.
Cercare la Fede, o tenerla ben salda se già si possiede, è,secondo me, l’unica salvezza. La vita è una difficile prova, però è anche una meravigliosa avventura.
Godendo di ciò che la vita ci porge si hanno appagamenti e gioie insperate e meno gravose saranno le avversità e i dolori perché si sarà più serene.
Niente è maggiormente importante della serenità interiore; questa ci dà la visione nitida dei contorni di un accadimento, non crea false speranze causa di amare delusioni e neppure drammaticità agli eventi.
Fede e speranza nella Fede non inganneranno mai. Chi non accetta ciò che la vita gli va, via, via proponendo è persona di falsa Fede
. Noi tutte si è per nostra natura, accomodanti e pronte a giustificarci, ma non bisognerebbe mai esserlo in materia di Fede perché questa non ammette ipocrisie: è dentro di noi senza intermediari e senza spettatori, in un confronto diretto
C’è anche chi tenta di non essere sincera con se stessa, ma ciò non regge a lungo: non si può essere bugiardi con la propria anima. Lei ci apre la mente e appare nuda ai nostri occhi. E’ conflittuale e cruda nelle verità. Essa ci descrive come siamo, a tu per tu con i nostri egoismi.
La certezza di Fede dona all’anima una grande forza.
La donna forte non crolla mai.
La donna forte teme nulla.
La donna forte non esita a proseguire sicura la strada intrapresa e se costretta, dalle circostanze o per sua decisione, a cambiare strada non si volta mai a guardare con rimpianto ciò che ha lasciato.
Forza è: padronanza di sé, certezza e amore.
Vorrei continuare a saperti una donna forte.
UNA CORAZZA D’AMORE
Assistiamo ogni giorno alla visione dolorosa di una umanità in guerra. L’odio prevale su ogni altro sentimento diffondendo sofferenza e distruzioni di vite che prematuramente salgono a Dio fra tanta disperazione e dolore.
Perché questo? Perché tanta rovina?
L’uomo è ignobile quando usa la sua forza e la sua intelligenza solo per distruggere. Ci sarebbe tanto da fare perché l’umanità potesse serenamente condurre a compimento il proprio vivere, ma perché l’uomo ostacola l’altro uomo?
Invidie, gelosie, egoismi, odio invece di amore e pace governano il mondo.
Perché non sappiamo godere questo nostro pianeta che è un giardino incantevole con lo splendore multiforme dei fiori e delle piante, dei monti e delle pianure, dei mari e dei laghi, dei fiumi e dei torrenti, dei tramonti e delle albe, delle nubi e dei cieli sereni, dei venti e delle stasi d’aria ricche di profumi e di suoni?
E’ il male che con il suo spirito distruttivo e infame, gode del sovvertimento d’ogni regola.
Tanti sono coloro che sanno trovare nel male gioia e soddisfazione, ma tutto ciò che è terra, cielo e vita proviene dal Bene e, quindi, questo Bene dovrebbe prevalere, ne ha tutta la forza necessaria ne ha tutti i mezzi, perché, invece, tanto male?
L’uomo, questo piccolo grande essere dalle infinite possibilità è affascinato dal male per quell’arcano ascendente che ha sulla sua anima.
Contraddire l’ordine, evadere il buonsenso, dire no al bene, che è naturale in ognuno, è il godimento massimo dello spirito umano affascinato dal Male anche oggi come lo furono Adamo ed Eva nel Giardino Terrestre.
La debolezza dell’uomo di fronte alle lusinghe del Male è la prova della sua fragilità, della sua incapacità di usare la vita che gli è data di vivere perché divenisse una corale di bene.
Che cosa può salvare l’umanità dal fascino del Male?
Solo la Fede in quel Dio Grande e Misericordioso che, Padre d’ogni creatura, non ha esitato a scendere uomo fra gli uomini, per mezzo del suo unico figlio Gesù, per insegnarci a superare ogni abbattimento, ogni sconforto, ogni dubbio ed affanno.
Egli è la Verità e in Lui si può trovare la chiarezza delle idee. Chi ha Fede in Lui può riuscire a distinguere il bene dal male perché, prescindendo da ogni altra considerazione, pone se stesso nelle condizioni di accogliere il bene e, quindi, allontanare inconsciamente il male. E’ come se una spessa corazza lo proteggesse da ogni attacco esterno.
Il Bene e il Male sono il conflitto eterno fra la forza dominatrice e l’amore.
L’amore non è mai dominio e il dominio non è mai amore. .
Nell’amore tutta la forza di coesione è data dal sentimento che, rispettoso dell’identità di ognuno, si aspetta una corrispondenza spontanea, ovvia e naturale.
La forza dominatrice, invece, vuole tenere legata a sé ogni volontà costringendo il sentimento alla sottomissione.
Dominio e Amore sono le forze contrastanti che si contendono l’uomo: chi è il più forte? Certo è che trovano nell’uomo un essere debole, lusingabile e indifeso in virtù di quel Libero Arbitrio che lo pone da solo di fronte alle sue scelte.
Colui che è assoggettato, martoriato, distrutto da Dominio è Amore che invoca. E’ a Lui che affida la sua anima perché Dominio può straziare il suo corpo, può farlo soffrire atrocemente, ma non potrà mai impossessarsi dei suoi sentimenti. Nello sfacelo delle cose prevale la spiritualità: la Fede Religiosa è la zattera di salvataggio per chi è alla deriva.
E’ indispensabile, allora, possedere una corazza di Fede nell’Amore perché ci faccia da scudo nella battaglia della vita.
L'uomo e la terra
L’azzurro del cielo si fonde all’orizzonte con quello del mare. La sabbia bianca, sottile e leggera, è sollevata dal vento che pare voglia giocare con lei. Le rocce, che ad occidente cadono a picco nell’acqua spumeggiante, sono le “bianche scogliere” di un mondo di fiaba. Il mondo del niente e del tutto.
Il mondo del bello e del brutto. Il mondo del grande e del piccolino: il mondo dell’uomo.
Niente può sostituire le presenza umana sulla Terra.
Uomo e Terra sono l’uno conseguente all’altra, l’uno in funzione dell’altra, l’uno che sembra nato per goderla e l’altra per essere goduta.
Se Dio avesse voluto creare solo il pianeta con le sue perfette regole ecologiche, l’avrebbe fatto, ma ha voluto l’uomo perché potesse vivere in un mondo adatto a lui che possedeva i mezzi per apprezzarne tutta la bellezza e la ricchezza.
Terra per l’uomo, dunque, e uomo per la terra. La cosa drammatica è che noi la stiamo distruggendo e lei, per reazione, usa forze proprie per distruggere l’umanità.
Perché? Purtroppo la nostra intelligenza è usata anche per ideare mezzi di distruzione sempre più potenti che armano il male contro il bene. Credo che il buonsenso umano sia la sola arma di difesa.
La Terra è di per sé il pianeta del bello e l’umanità vi regna padrona. Dobbiamo convenire che potrebbe essere una “buona padrona” se sapesse accettare la vita come tutti gli animali integranti la Natura stessa.
Queste sensazioni di essere natura nella natura, le scopri quando ti tuffi nell’acqua cristallina del mare. Quando guardi un cielo stellato, e ti senti attratta verso gli spazi senza fine, ti senti dilatare oltre il possibile pervasa da un’emozione intensa.
Dall’alto di una collina coltivata, si vedono le distese degradanti formare rombi e triangoli, quadrati e rettangoli nelle più svariate sfumature di verde. L’occhio si perde all’orizzonte in un susseguirsi di gobbosità punteggiate dagli ulivi e tratteggiate dai cipressi: lì abbiamo la precisa sensazione dell’importanza di ciò che ci è vicino senza ignorare ciò che è lontano.
Che dire, inoltre, della maestosità e bellezza delle montagne?
L’imponente e grandioso massiccio del Bianco, lo svettante Cervino che s’innalza come un cuneo verso il cielo. Le Dolomiti : cime rocciose, lanciate verso l’alto come stalagmi ti uscite da dolci verdi pendii, rocce che si arrossano al tramonto del sole.
Tanta grandiosità sembra annullarmi e mi sento piccola, piccola come granello di quella roccia sbriciolata dal vento e dalle intemperie. Mi sento come stambecco selvaggio quando mi inerpico su quei sentieri scoscesi, io e la Natura in una simbiosi perfetta.
Anche tu ami la Natura con i suoi fiori ed animali, dedichi, infatti, a questi ultimi la tua vita professionale con l’amore verso di loro che manifestasti sin dalla prima infanzia.
Natura e uomo: unici veri beni della vita terrena che l’uomo, purtroppo, rischia di rovinare nella folle corsa al consumismo, figlio scellerato di uno sviluppo tecnologico irrefrenabile.
Se la moderna tecnologia ha da un lato ridotto, in termini di fatica fisica, il lavoro dell’uomo e migliorata la condizione umana, dall’altro rischiamo d’inquinare irrimediabilmente queste nostre acque, terra e cielo che NON possiedono all’infinito le risorse rigenerative.
Che fare?…Come agire?… Individualmente siamo impotenti e l’umanità in massa non può e non vuole rinunciare al progresso.
Credo che esistano mezzi dettati dalla stessa tecnologia per non inquinare. L’umanità ha diritto al suo futuro. Non siamo dotati d’intelligenza perché questa serva a distruggere, ma per essere coscienti dell’importanza del nostro esistere.
Io sono certa che l’umanità sarà salvata in un futuro dalla tecnologia positiva che sarà sempre più sorprendente e inimmaginabile. Prevarrà lo spirito di conservazione collettivo e il ridimensionamento degli egoismi perché da sempre al pericolo estremo l’uomo oppone le sue estreme capacità di ripresa.
MORTE OPPURE VITA?
Un uomo è caduto sul nudo selciato. Un bimbo è mancato alla vita, ucciso nel grembo materno. Un ramo falciato è sul freddo terreno. Un uccello è colpito nel volo. Un pesce è bloccato nel guizzo. Dolore…paura…angoscia… Quale vita, quale morte?
Solo vita, solo vita-viva perché morte e vita sono una sola cosa se vita è vita-viva nella Fede che non è mai morte.
Vita è, dunque, anche la morte: principio di una trasformazione, una trasfigurazione continua in un presente della materia che è eterno vivere.
Quando ciò accade ad un corpo umano la morte è atroce e drammatica perché finisce una presenza: ogni persona è attorniata da una sfera di affetti e nel suo “non essere più” trascina la vita di chi le era vicino. Nessuno potrà mai sostituirla perché si è gia detto che la personalità di ognuno è unica e assolutamente irripetibile
Quella che prima era un corpo umano è ora, nella morte, semplice materia in decomposizione, ma lo spirito di vita che era in lei non è finito, passa in un’altra dimensione rimanendo presente sempre come intelligenza e amore: ritorna semplicemente da dove era venuta, in quello spazio che si confà al suo ritrovato stato di spirito.
“Nulla viene dal nulla e nulla torna nel nulla” l’anima viene da Dio e torna a Dio. Io credo che questo sia il destino dell’anima umana.
Proviene da una dimensione extramateriale e, dopo aver vissuto come persona, torna alla sua primaria dimensione di spirito ricca di esperienze.
Il passaggio sul pianete Terra è per l’anima una palestra in cui, per il libero arbitrio di cui gode, misura se stessa nel portare a compimento la sua vita umana.
Spesso le condizioni ambientali e fisiche limitano e condizionano le nostre azioni e solo DIO Padre può giudicarle. Nell’amore infinito che Egli ha per tutte le sue creature, sa essere obiettivo e misericordioso quanto terribilmente severo con chi ha agito male deliberatamente. Egli giudica grave anche l’ignavia.
Da Dio all’uomo e dall’uomo a Dio: questo è l’itinerario dell’anima, allora la morte dell’uomo non sarà più drammaticamente paventata, ma sarà accettata come inevitabile conclusione dell’esistenza terrena e mai come fine, ma come proseguimento della vita perché la vita è eterna.
A te Laura e a tutte le donne senza età ho voluto manifestare queste mie convinzioni perché, come lo è per me, vi aiutino a trovare la capacità interiore per scalare le montagne della vita con la minor fatica possibile.
Nada Reale