Tindari

 

E’ bello ritrovarsi

su queste antiche spiagge

ove l’uomo approdò

in un tempo lontano.

E’ bello goder del sole

gli ultimi raggi caldi

di questa estate che muore.

E’ bello sentir sulla pelle

la fresca brezza del mare

che sale a rumoreggiare

fra le fronde degli eucalipti.


Ti amo, Tindari,

ti amo azzurro mare sempre calmo.

Amo le rocce che svettan

sopra i laghetti d’acqua dolce

e, lassù, la mistica Chiesetta

meta di tante fiduciose genti

che, con la morte in cuore,

salgono sino a Te Madonna Nera

fidando d’essere ascoltate.


Fra tanta cecità

nel sordo mondo  nostro,

restano poche Tindari ove s’approda

l’ultima speranza umana.


Nada Reale

Settembre 1978