I SEI DELL' ALPE DI SIUSI

Le dita di Nella battevano veloci e nervose sulla tastiera del computer. Era molto stanca, sentiva il bisogno di aria e di luce naturale mentre le pareti del suo piccolo ufficio la chiudevano da ogni lato come in una morsa. La luce del neon rischiarava quale surrogato di un sole che,  dalla finestra aperta su un minuscolo cortile chiuso fra i palazzi, non entrava mai, neppure nelle giornate più luminose.

La ragazza, china sulla tastiera batteva con rabbia, che cosa importa a lei se la S.E.F.I. Exportation, non aveva pronta la merce per la ditta della Turchia?….

E’ tanto difficile a vent’anni restare rinchiusi così tutto il giorno.

Come le sembrava lontano Agosto in quella giornata di Febbraio nebbiosa e triste.

Agosto….Ferie…. Montagne…Cime svettanti nel cielo azzurro, nuvolette leggere e vaporose come un batuffolo di ovatta che il vento accosta  e divide divertendosi a dare loro lo forme più strane.

Rocce rosse,, brillanti, maestosamente innalzate al di sopra delle abetaie.

Prati verdi dai dolci pendii accarezzati dal vento a volte lieve come una carezza. Il sole,poi, così sfavillante ed abbagliante che all’alba s’alza gelido per coricarsi al tramonto in un manto di fuoco.

Il dolce viso di Nella incorniciato da lisci capelli corvini,aveva un’espressione imbronciata mentre fissava, senza vederla, la lettera che aveva sul monitor,

-“ Verrà Agosto, vero signorina?”-

Nella alzò il capo di scatto, i suoi grandi occhi scuri, valorizzati da un trucco discreto, guardarono attoniti il Capo: non si era accorta prima della sua presenza.

-“Ho indovinato! Pensava anche lei alle ferie, vero? – continuò lui.

- “Sono ancora così lontane…non che il lavoro non mi piaccia, ma vorrei tanto essere lassù, all’Alpe di Siusi con gli amici della scorsa estate.”-

-“La capisco, la vita in una città come Milano è dura anche per noi non più giovani: l’inverno è lungo e per lo più brumoso, l’estate è afosa….Però a questa città ci si affeziona, anche chi non vi è nato non vorrebbe più lasciarla… Ora mi stampi  questa lettera, è urgente!-

La sua voce era ritornata, distaccata, voleva segnare la fine di un dialogo che aveva già preso troppo tempo al lavoro.

Alla Casa Alpina dell’Alpe di Siusi li avevano soprannominati “i sei” perché erano sempre assieme scherzosi e gioiosi : Andrea, Michele, Ada, Marco, Susanna e Nella

.

Andrea, “l’organizzatore”, era un ragazzo molto serio. Alto, bruno, con due occhi vivacissimi dietro le spesse lenti.

Era sempre impegnato con lo studio, ormai diciottenne  prossimo alla “matura”, e avrebbe avuto un’estate finalmente libera, lui che come in tutte le cose, anche negli studi si applicava senza risparmiarsi.

La scuola era, per ora, il suo pensiero più assillante. Voleva riuscire e bene in modo da poter iniziare presto un’attività a cui pensava da tempo.

Susanna sembrava una bomboletta dalle gote paffute, un piccolissimo naso e una bocca sempre sorridente. I capelli castani, cortissimi, le incorniciavano garbatamente il viso.Era di statura media, ma sembrava ancor più piccola per quel qualche chilo in più che le appesantiva la figura. Frequentava l’ultimo anno di Ragioneria.

Marco il “barzellettiere” era di piccola statura, biondiccio, con un viso scarno ed irregolare in cui gli occhi chiari pareva che ridessero sempre. Non era mai triste o preoccupato, nessuno riusciva a capire che cosa avesse realmente dentro di sé: era veramente un superficiale?

Si era diplomato Geometra lo scorso anno e il suo motto era: “se ridi alla vita, la vita riderà con te”. Portava sempre con sé un libretto di cuoio scuro in cui aveva scritte un’infinità di barzellette suddivise in varie categorie;           raccontabili a tutti

per far colpo sulle ragazze

per gli “intimi”

per le ragazze tonte

per le ragazze meno tonte

per “tirar su” chi è “giù”.

Ada era esile, bellina nella dolcezza dei suoi modi. Era molto poco appariscente, non si faceva mai notare. Diplomatasi in Floroterapia, ora frequentava il corso di Infermiera alla Croce Rossa e per questo era soprannominata “Sorella Ada”. Amava cantare le canzoni di montagna di cui conosceva un vasto repertorio: era la voce solista del gruppo.

Michele, tipico ragazzo pigro non privo d’ingegno, però, acuto nelle sue osservazioni ma, spesso, pareva assente. Di media statura,magro, bruno e pallido amava stare tranquillo: seguiva gli amici un po’ passivamente, gradiva la loro compagnia, ma non s’impegnava neppure nelle discussioni spesso accese.

Il mese di Maggio portò anche in città un po’ di colore: le piante lungo i viali rinverdirono e le aiuole nelle piazze fiorirono festosamente.

- Nella, c’è posta per te, viene da Como !-

-Dammi, mamma! – Con il soprabito sfilato a metà aprì impazientemente la busta.

“ Cara Nella, Michele ed io saremo a Siusi, come lo scorso anno, i primi giorni di Agosto, verrai? Ci saranno anche Susanna e sorella Ada, aspetto la loro conferma, ma sono sicuro che sarà un sì. Mettiti in contatto con Marco e fammi sapere.Sarebbe bello ritrovarci !

Sperando di rivederti presto, lascio a poi i convenevoli.

Ciao, con amicizia,  Andrea “

- Ah, sì che ci sarò!- urlò Nella mentre finiva di spogliarsi.-

- Vieni a tavola, pazzerella, chìè già pronto.- disse la mamma ridendo.-

Nella aveva letto la lettera a voce alta e la mamma condivideva l’entusiasmo della sua figliola.

- Un momento solo, prima telefono a Marco.-

- ……… -

- Pronto!-

- Buongiorno signora, sono Nella c’è Marco? -

- Buongiorno, cara. Sì glielo passo subito. Marco è per te! –

- Carissima, era ora che ti facessi sentire…!-

- Già, perché tu quante volte mi hai chiamata? –

- Sono stato occupatissimo. –

- Fammi ridere. -

- Subito, vuoi che ti racconti l’ultima? Dunque…-

- Marco, ti prego, non scherzare sempre, ascolta: mi ha scritto Andrea, vuol sapere se anche noi saremo a Siusi il prossimo Agosto. –

- Certamente ci sarò e….gli altri? –

- Pare di sì. –

- Bene, allora dovremmo fare le prenotazioni, tu quando avrai le ferie? –

- Dal giorno due e farò oggi stesso la prenotazione. –

- Partiamo insieme? –

- Va bene, ciao e fatti sentire. -

- Ciao carissima. –

Che strano, pensò Nella mentre riagganciava il ricevitore, le amicizie della villeggiatura durante l’anno si ignorano per riapparire più salde e sincere alla villeggiatura successiva.

Nada Reale

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