Il nonno Armando -
Primavera 1966
Mentre nasce quaggiù Primavera
rinverdiscono gli alberi spogli,
rifiorisce ogni prato, ogni arbusto,
il cielo è sereno, più tiepido il sole,
nell’Ospizio c’è il nonno che muore.
Nell’ampio cortile assolato
son le grigie coperte distese,
due infermiere le batton cantando
un allegro motivo d’amore:
nell’Ospizio c’è il nonno che muore.
Il cinguettar dei passeri,
che numerosi volano qua e la’,
la radiolina, che dalla camerata accanto
diffonde in sordina una canzone
sono voci di vita, di speranza, d’amore,
ma nel letto c’è il nonno che muore.
Lo sfiora un raggio di sole.
Quante volte così nella vita?
Rinascere vide novanta Primavere:
Primavere di pace, Primavere di guerra…
Ora noi qui, contiamo le sue ore,
nel suo letto c’è il nonno che muore.
Egli pure fu un giorno bambino;
ha giocato, gioito , goduto.
Egli ha amato, sofferto, voluto.
Ha vissuto il suo arco completo
di ansie, timori, di gioie e dolori:
ora lì nel suo letto egli muore!
Muore? No, nasce alla vita più vera,
non esiste Lassù il dolore,
solo uccelli canzoni, colori,
solo Vita, una vita d’amore.
Non piangete, egli vive non muore!