Il pesciolino rosso - new
Un pesciolino rosso molto curioso decise un giorno di risalire la corrente di un torrente che sfociava nel mare. Guardò fuori dall’acqua e vide dapprima tanti sassi grandi e piccoli e poi, sulle sponde, i fili verdi dell’erba e le macchie colorate dei fiori.
Con un guizzo uscì dall’acqua e si trovò sul prato, ma non riusciva a. respirare, cominciò a saltellare qua e là cercando l’acqua del ruscello, ma l’erba alta gli impediva la visione.
Fortunatamente un ragazzo che passava di lì lo scorse: - Che cosa fai fuori dall’acqua? – gli chiese – Ti aiuto io, poverino.- Prese fra le mani il pesciolino e lo rimise nel torrente.
Stette lì a guardare che si riprendesse, infatti dopo alcuni strani guizzi vide che nuotava in tondo molto tranquillamente.
-“Grazie, grazie tante, senza di te non avrei più potuto tornare al mare e sarei sicuramente morto. Come ti chiami?”-
Il ragazzo guardò dietro di sé, chi aveva parlato? Non c’era nessuno, il pesciolino era fermo a pelo d’acqua davanti a lui. Era sua quella vocina? Sorpreso ed incredulo gli rispose: - Il mio nome è Giosuè, mi spiaceva vederti soffrire e non ci sarebbe stata salvezza per te, fuori dall’acqua.-
- -“Ho fatto una sciocchezza per troppa curiosità…- disse il pesciolino – Se avrai bisogno di aiuto vieni sulla spiaggia all’alba e chiama tre volte: “pesciolino rosso” ed io verrò. Ora ciao”.- e nuotò velocemente verso il mare.
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Una notte si scatenò una violenta tempesta . La casa in cui Giosuè abitava con la mamma venne quasi distrutta dal vento.
-Poveri noi – si disperava la donna – come faremo a ricostruirla?.
Vivevano soli, poco lontano dal porto dei pescatori, Giosuè saltuariamente si imbarcava per la pesca e la mamma faceva modesti lavoretti di cucito.
Fu allora che si ricordò del pesciolino.
Aspettò l’alba in riva al mare e quando il sole spuntò all’orizzonte chiamò gridando:- Pesciolino rosso…pesciolino rosso… pesciolino rosso…-
Rimase in attesa, chissà…
Ad un tratto notò un piccolo spruzzo e poi udì una vocina: -Ciao Giosuè, come posso aiutarti? Perché è di aiuto che hai bisogno, vero?-
Il ragazzo quasi non credeva alle sue orecchie, era vero, il pesciolino era proprio lì.
-Ti ringrazio di essere venuto,- La voce di Giosuè era tremula per l’emozione - Vedi, la tempesta di qualche giorno fa ha quasi distrutto la nostra casa, la mamma ed io non abbiamo soldi per poterla ricostruire e non sappiamo dove andare a dormire….cosa fare…- Ora il ragazzo piangeva.
- Prendi una barca e seguimi – disse il pesciolino.
Giosuè prese una piccola barca a remi e seguì il pesciolino che nuotava a filo d’acqua.
-Ora fermati e getta in mare una rete – Disse Il pesciolino e scese in profondità.
Chiamò la sua amica piovra che, con i lunghi e possenti tentacoli sollevò dal fondo uno scrigno e lo mise nella rete
Poi, risalito, disse:- Ora tirala su e torna a casa, ciao anch’io riprendo il mio gioco fra le alghe.-
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Giosuè tirò su la rete con tutte le sue forze: era molto pesante.
Quando vide affiorare lo scrigno lanciò un urlo di gioia: poteva immaginarne il contenuto.
Tornò a riva in un battibaleno continuando a ripetere:- Grazie pesciolino…Grazie…..Grazie…-
Lo scrigno era molto vecchio, pieno d’incrostazioni e di ruggine non era facile aprirlo, ma Giosuè ci mise tutto il suo impegno e, dopo tanti tentativi faticosissimi ci riuscì.
Che meraviglia…era pieno di monete d’oro. Lo caricò su una carriola e la spinse correndo dalla mamma che sonnecchiava ancora raggomitolata sotto quel che rimaneva del loro tetto.
-“ Guarda mamma, guarda… è il regalo del pesciolino rosso.”- e le raccontò tutto.
La mamma , alla vista di un simile tesoro rimase senza parole e pianse per la commozione.
Fecero subito ricostruire la casa in modo che fosse comoda e bella. La arredarono elegantemente e dopo i mobili acquistarono le suppellettili e rifornirono abbondantemente la dispensa.
Non lesinarono neppure sull’acquisto degli abiti; cominciarono ad elargire inviti a feste e pranzi e così ben presto lo scrigno si vuotò di monete.
- Ti prego, figlio mio – disse la mamma- torna sulla riva a chiamare il pesciolino! -
Giosuè all’alba si recò sulla spiaggia e chiamò a gran voce: - Pesciolino rosso… pesciolino rosso…pesciolino rosso…-
Di nuovo un guizzo nell’acqua e il pesciolino riaffiorò.
- Ciao Giosuè, che ti succede? -
- Caro pesciolino, abbiamo spese tutte le monete che mi avevi regalato: ora non abbiamo più un soldo e la mamma è disperata…Aiutaci, ti prego! “-
Il pesciolino si mise a nuotare in tondo molto pensieroso… - Va bene – disse alfine - prendi la barca e seguimi -
Remò a lungo, Giosuè, prima che gli dicesse di fermarsi e di gettare la rete.
Passò diverso tempo, al ragazzo sembrò un’eternità l’attesa nella barca che dondolava dolcemente sull’acqua di un mare calmo che cominciava a riflettere i primi bagliori di un’alba imminente.
Il pesciolino dovette cercare la sua amica piovra perché lo aiutasse ancora a mettere un secondo scrigno nella rete.
Finalmente la trovò e fu così gentile d' aiutarlo ancora.
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Quando il ragazzo issò la rete vide che il nuovo scrigno era più vecchio del primo ed era chiuso con un lucchetto orribilmente arrugginito.
Giunto a riva, si accinse ad aprirlo: Si procurò martello, scalpello, seghetto, pinze e cacciavite.
Usò tutta la sua forza, ma le chiusure non cedevano.
Doveva sbrigarsi, il sole era già tondo all’orizzonte e presto sarebbero arrivati i pescatori.
Era sfinito dalla stanchezza e dall’ansia, non gli restava altro che caricare lo scrigno sulla carriola e portarlo a casa. Cosa che non voleva fare perché avrebbero potuto vederlo i servitori.
Afferrò il martello con le due mani e diede una furente e potente martellata al lucchetto che finalmente si aprì: meraviglia! Lo scrigno riluceva di pietre preziose.
Giosuè e la mamma portarono le gemme al gioielliere del villaggio ed ebbero in cambio tantissimi soldi.
Giorno dopo giorno, però, il denaro fu speso e accadde ancora che la mamma pregò Giosuè di andare dal pesciolino rosso.
Il ragazzo tornò alla spiaggia; era triste e timoroso. Dubitava che il pesciolino sarebbe venuto e si vergognava molto al dover chiedere ancora una volta il suo aiuto.
- Pesciolino rosso…pesciolino rosso…pesciolino rosso…- chiamò, ma nessun segnale venne dall’acqua.
Chiamò ancora una, due, tre volte, con tutta la sua voce, ma inutilmente.
Si sedette sulla spiaggia, appoggiò il volto alle ginocchia e piangendo sussurrò:- Ti prego, pesciolino rosso vieni ad aiutarmi! -
- Sono qui, Giosuè, che c’è ancora? -
- Pesciolino, amico mio, come sono contento di vederti!-
- Lo so che cosa vuoi, so che cosa è successo, ma questa volta ti aiuto solo ad una condizione: ciò che ti darò dovrai farli rendere, crearti un lavoro che ti permetterà di guadagnare i soldi per vivere il tuo futuro.-
-Te lo prometto… te lo prometto…- disse Giosuè asciugandosi gli occhi con il dorso della mano.
Prese la barca e remò ancora più a lungo, molto lontano dalla riva.
Questa terza volta tornò a casa con un forziere pieno di monete d’argento.
Raccontò alla mamma la promessa fatta e anche lei convenne che erano stati molto Imprudenti e sciocchi a dilapidare tutto il tesoro
Giosuè comperò un grande peschereccio, assunse macchinisti e pescatori e ogni mattina con loro salpava per una nuova giornata di pesca.
Non aveva più avuto bisogno di chiamare il pesciolino rosso, ora viveva felice con la sua mamma divenuta parsimoniosa.
Qualche volta però guardando a pelo d’acqua gli pareva di vedere un pesciolino rosso che muovendo velocemente la codina gli rivolgeva un saluto.
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Nada Reale
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